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sabato 13 novembre 2010

SCUOLA --------------------- LA PARTITA DOPPIA "FOR DUMMIES"

Fra' Luca Pacioli, inventore della Partita Doppia, (quindi non prendetevela con i professori :-) )
 Il cruccio di tutti coloro che studiano Ragioneria (o come altro si chiama a seconda delle cosiddette riforme scolastiche) e' capire come scrivere quei benedetti "articoli" in Partita Doppia che sembrano fatti apposta per complicare la vita agli studenti. Non potro' per brevita' di spazio esaurire tutto l'argomento, ma comincio con lo spiegare in modo piu' digeribile qualche regola.
 Innanzitutto mi occupero' in prevalenza del "metodo" della Partita Doppia, cioe' di come scrivere correttamente gli articoli, un po' le regole del'ortografia in quel curioso linguaggio che e' la PD.
Tanto per cominciare, ogni linguaggio ha il suo vocabolario, ed anche la PD ne ha uno, e' il "Piano dei conti", l'insieme di tutti i conti che dovranno essere usati nei vari articoli.
Per conti intendo qualcosa tipo il conto della spesa, o dell'albergo, ecc., cioe' un prospetto dove sono riportati vari importi riferiti ad una certa cosa che puo' essere l'ammontare dei conto corrente in banca, oppure degli acquisti di merce, ecc.
Attenzione, vanno usati solo i conti elencati nel Piano e non ne vanno inventati altri a casaccio, tipo "accredito in cc" oppure "acquisto merci", altrimenti potrei sraffare dei burlacci che voi non comprendereste (insomma, se io scrivendo invento i vocaboli chi legge non puo' capire).
Altra cosa, cosi' come un comune giornale narra le vicende della giornata (se e' online) o di ieri (se e' stampato), con una serie di articoli redatti in linguaggio giornalistico, cosi' il registro che narra le vicende dell'azienda si chiama giornale, ed e' appunto fatto di articoli scritti nel linguaggio della PD.

E veniamo alle regole d'oro: 1) ogni articolo deve nominare almeno due conti, ma anche di piu', il motivo e' che la PD funziona come il gioco delle tasche, se io prendo qualcosa da una tasca (un conto), o mi rimane in mano, o la metto in un'altra tasca (in entrambi i casi, e' un altro conto). 2) Ogni conto deve avere un solo importo, che va in dare o avere (sono le due colonne di importi che stanno alla destra di ogni pagina del giornale). Preciso che il nome delle colonne e' semplicemente una etichetta per distinguerle, avrei potuto chiamarle "Pippo" e "Paperino", oppure "tic" e "tac", oppure "sinistra" e "destra", insomma, non vogliono dire niente.


Semplice esempio di articolo, in questo caso un prelievo da un conto corrente postale
3) Gli importi totali in dare ed avere devono coincidere per ogni articolo, come nell'immagine sopra. Questo vuol dire anche che occorre mettere almeno un conto per ogni sezione dare ed avere.
L'esempio sopra riguarda un giornale redatto usando un semplice foglio di calcolo Open Office, come si vede ogni rigo del giornale riguarda un conto, per ogni conto e' indicata la data (uguale in tutti i conti dell'articolo), un codice preso dal Piano dei conti, il nome (assegnato in automatico dal foglio elettronico), una breve descrizione e l'importo.
Va poi specificato che, oltre al giornale, esiste un altro registro, il libro mastro, qui sono pure elencati tutti i conti, come nel piano dei conti, inoltre, per ogni conto, c'e' un prospetto che elenca tutti gli eventi che riguardano quel conto, qui c'e' un esempio

Il conto dell'esempio riguarda lo stesso prelievo citato nel giornale, come si vede viene usata la stessa sezione, importo e data dell'articolo.
Sperando di aver aiutato un po' gli studenti finora confusi su questo argomento, scrivero' tra un po' sul sistema contabile, che sarebbe un po' la sintassi della contabilita'.































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