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mercoledì 3 novembre 2010

SCUOLA ---------------------- BISOGNI INDIVIDUALI E COLLETTIVI

Nell'insegnamento della mia materia capita di dover spiegare alle prime classi la differenza tra bisogni individuali e collettivi e di dover tutti gli anni spiegare che quella differenza, cosi' come scritta sui libri di testo, e' fuorviante.
Si scrive che il bisogno e' collettivo quando viene sentito da un individuo quale membro di una comunita' o gruppo, ma questo concetto mi appare impreciso in quanto significa che, come parte di un gruppo, i bisogni di un soggetto sono diversi da quelli che avrebbe vivendo da eremita.
Ma un eremita ha gli stessi bisogni di chiunque altro, se si ammala ha bisogno di cure, se vede gente sconosciuta sente il bisogno di essere protetta, se ha un vicino sente la necessita' di andare d'accordo con lui, o di trovare un compromesso sulle eventuali dispute. Tuttavia questi bisogni da solo non puo' soddisfarli, se la malattia e' grave potrebbe morire, potrebbe essere facilmente sopraffatto dagli sconosciuti se ostili, e potrebbe finire a sassate con il vicino se la disputa degenera.
Serve allora qualcuno che aiuti l'eremita, meglio se questo qualcuno opera in gruppo, per esempio un medico con tanto di infermiere e autista  puo' venire a curarlo, qualche poliziotto, proveniente da una caserma, potra' scacciare gli sconosciuti o indurli a stare tranquilli, un giudice con la sua corte ed i cancellieri, sentenziera' sulle dispute col vicino.
Dunque il bisogno e' collettivo quando il singolo non puo' soddisfarlo, ma ha bisogno dell'aiuto di un gruppo organizzato, del quale lui potrebbe anche non fare parte.
Questa definizione in fondo da ragione dell'esistenza dello Stato, che e' un gruppo che puo' soddisfare alcuni bisogni collettivi proprio grazie alla sua sovranita', cioe' alla capacita' di costringere, anche con la forza, i suoi membri a seguire certe regole. Un esempio e' la sicurezza pubblica che nessun individuo, almeno non ricchissimo, puo' avere assicurata almeno ad un livello minimo, senza sostenere oneri spesso troppo gravosi.

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