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mercoledì 19 febbraio 2014

RETROGAMING ---------- EVOLUZIONE DI UN'IDEA

Il Mattel I.A.N.
In un precedente post, questo, ho parlato del Mattel IAN come una console giochi particolare, che consentiva di ottenere con semplici componenti elettronici come un sensore di luce una esperienza di realtà immersiva, in pratica lo IAN sfruttava un ambiente reale come una stanza per far vivere al giocatore una esperienza di gioco, anche se gli oggetti con cui interagiva (gli alieni da cacciare) erano invisibili.
Ebbene questa idea, come un fiume carsico, dopo più di trenta anni di
Una PSP col gioco in oggetto, si vede
 come l'essere è visibile solo sullo schermo
oblio è riemersa quasi identica, ovviamente resa più complessa grazie al progresso tecnologico, sto parlando di "InviZimals" per la console PSP.
Il nome è una sintesi delle parole "invisible" e "animals" ed in effetti si tratta appunto di dare la caccia ad animali invisibili individuabili nel normale ambiente domestico usando una PSP accessoriata con una sensore ottico evoluto, una piccola telecamera.
Il tempo ha fatto la sua parte, l'esperienza di gioco è molto più complessa, assistita da una storia che si dipana e richiede un impegno crescente del giocatore, la console con il sensore non solo individua gli esseri invisibili ma li mostra nello schermo della console e genera per ognuno di loro un proprio carattere.
Il buon successo di questo gioco, diversamente dallo IAN che fu un flop, è dovuto ad un marketing assai penetrante, come adeguata pubblicità e persino serie televisive animate trasmesse in contemporanea sulle principali reti TV commerciali. In effetti ormai i gadget relativi ad eroi televisivi escono insieme alle serie televisive, con una strategia coordinata, mentre una volta si attendeva il successo della serie televisiva per metterli sul mercato.

venerdì 7 febbraio 2014

FILOSOFIA ----------------- BREVI RIFLESSIONI SULLA CREAZIONE

Il Big Bang, inizio dell'universo

Due tesi proposte per confutare la possibilità che esista un creatore dell'universo sono:
1) L'universo esiste da sempre, tale tesi si è evoluta affermando che questo universo si è generato da altri universi con il big bang, e ponendo che quindi l'insieme di tutti questi universi che nascono l'uno dall'altro esista da sempre.
Qui mi limito a citare l'obiezione, già fatta da altri, che comunque c'è qualcosa, il che è una complicazione, il nulla sarebbe più semplice del multiverso. In effetti sembra che almeno questo Universo tenda ad annullarsi in vari modi, dunque che cosa ha turbato questa situazione di massima semplicità iniziale? Tirare in ballo il caso non basta, il caso è un modo per definire una serie di eventi non causati da altro, ma questo richiede che già esista un "qualcosa" dove possano verificarsi degli eventi, come mai questi si possono verificare visto che nulla esisteva?

2) Affermare che esiste un creatore significa affermare che questo creatore debba essere più complesso dell'universo che va a creare, ovviamente il creatore non è stato creato, a questo punto, basandoci sul cosiddetto "Rasoio di Occam" (vedi nota 1) non è meglio affermare che questo universo non è stato creato da qualcun altro, in quanto questa ipotesi è più semplice?
Quando si parla di oggetti complessi in realtà si parla di oggetti nei quali è necessario incorporare molta informazione (da in- formare, cioè "dare una forma"), per esempio, per costruire un computer ci vuole molta più informazione riguardo alle procedure da seguire per costruirlo, rispetto ad un bastone. Il punto è che l'informazione è comunque un qualcosa, cioè è un ente, dunque fa parte dell'universo, se quindi creo un universo dal nulla non debbo essere più complesso dell'universo che creo, basta che io crei anche l'informazione necessaria.
Ecco quindi che tra il far creare da sè un universo complesso e farlo creare da un qualcosa/qualcuno di più semplice diventa preferibile la seconda ipotesi. Quanto alla "natura" del creatore e dell'informazione ho esposto le mie idee in questo post "E la Trinità?" 

(1) il rasoio di Occam è un metodo empirico per scegliere tra varie ipotesi su un fenomeno osservato, tra tutte le ipotesi che possono spiegare come avviene un evento si deve scegliere l'ipotesi o il gruppo di ipotesi più semplice. Dato che questo metodo si è dimostrato efficace (anche se nessuno ha potuto dimostrarne la validità in assoluto) sembra che sia una proprietà della natura.