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Scuola, Retrocomputing, Retrogames, Filosofia, in modo semplice e con qualche innovazione.
Se gradirete i post di questo sito non mancate di cliccare su qualche banner pubblicitario, a voi non costa nulla, e potete anche trovare qualche occasione!
Commenti (civili) e giudizi sono graditi, attendete qualche giorno per vederli, debbo prima controllarli e poi eventualmente rispondere.

sabato 14 dicembre 2013

RETROCOMPUTING --- PULSIONI A RIPETERE

Samsung HomeSync, ultimo nato di una strana famiglia di computer

C'era una volta, ai margini del grande regno della storia dell'informatica, una piccola famiglia di computer dalle grandi speranze e molto ambiziosa, che voleva cambiare la vita delle famiglie trasformando il computer in un elettrodomestico come gli altri. Questa ambizione portò a ripetere più volte il tentativo i entrare nel regno con un prodotto che appariva come un curioso ibrido tra vari tipi di computer.
Questa famiglia aveva una antica tradizione, e vantava alcuni avi illustri, eccone alcuni:

Amiga CDTV

Probabilmente è il capostipite della famiglia, il primo computer dotato di lettore CD di serie, poteva leggere file multimediali di vario tipo, oltre ai normali CD musicali. Si pensava che avrebbe sostituito i vecchi rack stereo, le enciclopedie cartacee, ecc. Venne venduto tra il 1991 ed il 1993, nell'ultima fase divenne un omaggio offerto insieme alla enciclopedia cartacea Grolier che forniva un suo estratto su CD.                   Non ebbe un grande successo commerciale, costava troppo e in effetti, comprando un Amiga 500 o 600 con un apposito lettore esterno si otteneva un prodotto con prestazioni analoghe a prezzo inferiore. Ha avuto un cugino, il CD32, con prestazioni migliori, ma che apparteneva alla famiglia delle console per giochi, anzi era la prima console con lettore CD.

Philips CD-i
Philips CD-i E' un oggetto contemporaneo al CDTV, poteva in più leggere i video Cd con un accessorio, in realtà fu una specie di standard istituito tra varie aziende (tra cui la Magnavox, che aveva creato il mercato delle console giochi 20 anni prima) con una strategia di marketing simile agli Msx, e fece la stessa fine, in effetti appariva ai consumatori come un ibrido tra una console giochi ed un lettore di CD, come console giochi aveva buona grafica, ma pessima giocabilità. Cessò di essere venduta nel 1994, quando entrò sul mercato la "castigamatti" Sony Playstation.
Olivetti Envision
 Questo è un computer adattato ad uso multimediale, ma oltre a a leggere file multimediali sui normali CD e poi DVD, in seguito alla diffusione di internet, poteva collegarsi a questa, inoltre aveva, come i normali computer, anche un sistema operativo su hard disk. Commercializzato dal 1995 ebbe poco successo in Italia, qualcosa meglio nei Paesi anglosassoni, ne esiste una versione con 486 e una con pentium. E' anche considerato uno dei primi Media Center in virtù delle sue capacità di collegarsi ad internet. In effetti si può tranquillamente porre i Media Center come evoluzione dei lettori CD stand alone, aggiungendo a questi la capacità di stare on line e un sistema operativo su hard disk. 
Windows Media Center 

 Si tratta di un software facente parte di una versione speciale di Windows XP datata 2005 e destinata ad una serie di computer con caratteristiche tipiche di un media center, quindi leggevano vari tipi di media, erano controllabili a distanza con telecomando, potevano usare come output video un TV. A causa soprattutto del costo elevato vennero venduti poco ovunque ed ora questo  software è parte integrante di XP versioni avanzate e di Vista a partire dalla versione Home premium e serve a usare i normali PC come Media Center.

Apple iTV
Apple TV 2nd Generation.jpgProseguendo l'evoluzione di questa famiglia compare nel 2007 questo particolare tipo di Media Center, che ha la particolarità di integrarsi con il sito dell'iTunes. Ne sono state vendute finora tre versioni (1g, 2g, 3g) con prezzi decrescenti. Ha avuto un certo successo nei Paesi anglosassoni come l'Envision.

Conclusioni
La sorte dell'ultimo nato di questa famiglia appare un pò segnata, in effetti è una categoria che dal punto di vista del marketing, è stretta tra vari tipi di oggetti:

  • i normali computer, in particolare notebook e pad, che essendo di uso genenerale possono fungere da media center; 
  • le console giochi, che integrano capacità di lettura multimediale già dalla cd32;
  • la nuova categoria degli internet tv, che, in pratica, hanno il media center integrato.

mercoledì 30 ottobre 2013

SCUOLA ---------------------- BENI E SERVIZI



            






           Un bene: la nintendo NES                                         Un servizio, il barbiere                                                                                                          (da un film di Charlot) 
   
Tra i concetti basilari dell'Economia Aziendale vi è quello di bene e servizio, accanto a quello di bisogno, qui si tratteranno i primi due, e mi sforzerò di precisare alcune inesattezze ed omissioni che spesso ho ritrovato sui libri di testo.
Sul concetto di bene in generale non c'è molto da dire, è tutto ciò che può soddisfare un bisogno, ed è un oggetto materiale, quindi parlare di bene immateriale appare contraddittorio.
Sulla distinzione tra beni economici e beni liberi ho detto qualcosa in un altro post, questo , aggiungo che i beni economici, essendo offerti in quantità minore della domanda, vengono distribuiti con precedenza a chi offre prezzi più alti, poi via via agli altri, chiaramente chi può offrire di meno dovrà rinunciarvi. Al contrario i beni liberi sono offerti in quantità maggiore della domanda (ma non illimitata) quindi ne può godere anche chi non offre nessun prezzo. Altre distinzioni hanno meno importanza, come quella tra beni mobili ed immobili, basata sulla possibilità di spostarli, tuttavia le americanate che si vedono in certi show televisivi americani dove intere case e persino chiese vengono spostate e la considerazione che già il diritto romano prevedeva che i terreni potessero spostarsi (davvero! Si chiama avulsione  http://it.wikipedia.org/wiki/Avulsione) rende tale distinzione meno netta.
Passiamo allora ai servizi, secondo molti testi si possono indicare come beni immateriali, a parte il fatto che ho già detto che il concetto è contraddittorio (è una antitesi, cioè l'accostamento di parole tra loro di senso opposto), perchè i beni sono oggetti materiali, è meglio definire i servizi come la facoltà di usare ciò che non è di proprietà.
In questo modo possiamo fare una distinzione rigorosa tra i vari servizi in base a ciò che si può utilizzare:
  • Servizi personali: sono  prestazioni fatte da persone, come quella nella foto sopra con Charlot, quindi si va dalle attività professionali (avvocato, giudice, insegnante, ecc.) fino a quelle di artisti e artigiani che, pur pur usando dei beni come attrezzi, hanno nelle competenze ed abilità personali una componente decisiva. 
  • Servizi finanziari: qui è il denaro in prestito che viene utilizzato, quindi ricadono le prestazioni di banche e finanziatori di vario tipo, ma anche i normali soggetti possono effettuarli, con le operazioni di prestito ad altri, che vanno dal deposito a risparmio all'acquisto di BOT, ecc. Il prezzo per tali servizi è di solito l'interesse.
  • Servizi aleatori: si tratta di servizi assai particolari, perché si utilizzano le prestazioni o i beni di altri soggetti sulla base di eventi casuali, il prezzo pagato per tali prestazioni (chiamato premio) è calcolato sulla base di leggi di probabilità o sulla base di esperienze passate per eventi simili. Comprendono i servizi di assicurazione, garanzia, ecc.
  • Servizi reali: consistono nella possibilità di usare beni di vario tipo e composizione per un certo periodo di tempo o fino all'ottenimento di certi risultati, Come esempio cito i servizi di affitto di locali, noleggio di auto, trasporto, i servizi telefonici, televisivi e di comunicazione sotto ogni forma, le forniture di acqua, gas elettricità, ecc.

giovedì 29 agosto 2013

RETROCOMPUTING --- RETR0BRIGHT NUOVA VERSIONE

I componenti del primo RetroBright

after_eight_hours01.jpg
Un esempio di sbiancatura
Nel mondo dei retrocomputeristi circola da tempo una procedura per sbiancare le plastiche ingiallite nel tempo, questa procedura, nonchè il prodotto risultante, è chiamato retr0Bright (con lo 0 al posto della o e la B sempre maiuscola), la cosa è nota dal 2009 tramite il progetto originale omonimo, a questo link: retr0Bright, a quest'altro link vi è un resoconto in italiano, sempre basato sulla preparazione originale: Retr0Bright. A suo tempo, in un thread di it.comp.retrocomputing ne feci anche io una traduzione in italiano
In ogni caso questo prodotto richiedeva finora diverse ore di applicazione ed una preparazione non banale ed un pò pericolosa, in quanto bisognava stare attenti ad eventuali schizzi di acqua ossigenata ad alta gradazione.
L'anno scorso, avendo ottenuto alcuni pezzi assai ingialliti, pensai di usare questo prodotto, ma mi sembrava una cosa un pò macchinosa, quindi rividi la composizione del prodotto e trovai che c'era la possibilità di ottenere il prodotto più facilmente e con minori costi.
Qui sotto si vedono gli oggetti prima del trattamento, l'oggetto al centro dell'immagine in alto era stato già trattato una volta con un tipo diverso di preparazione.










Dopo alcuni tentativi ho ottenuto un prodotto che usa solo componenti facilmente acquistabili e meno pericolosi, l'ho usato ed i risultati mi paiono buoni.
Il prodotto che chiamo "Retr0Sbiancante" si ottiene combinando:
1) al 40% un detergente in gel sbiancante, io uso lo "Sbianca Smacchia Gel" della Grey, costo 2-3 euro per 1 litro
2) al 60% una emulsione ossidante per parrucchieri (30% volume) costo 1 euro per 200 ml
I prodotti usati per il Retr0Sbiancante

Essendo entrambi i prodotti in gel, non occorrono cose come la gomma di xantano o simili, inoltre è molto più difficile produrre schizzi pericolosi durante la preparazione. Mescolare con calma ma bene evitando di formare grumi, va bene un pennello da 2-3 cm di larghezza.
Il prodotto ottenuto è molto potente, ne basta poco per trattare interi pezzi, direi che per una scocca intera di c64 bastano 50 ml circa di emulsione e 60 di detergente.
A questo punto occorre mettere i pezzi da trattare al sole, l'ideale è una bella giornata estiva, intorno alle 13, in questo caso è bene dotarsi di copricapo, quindi si spalma una prima volta con lo stesso pennello usando sempre lo stesso verso (sinistra destra o alto basso). Dopo 20 minuti circa si vedrà già un effetto apprezzabile, ora ripetere l'applicazione ma usando l'altro verso (quindi alto/basso se prima si è usato il sinistra/destra) questo per evitare che si formino striature, ripetere per altre due volte sempre cambiando verso, va bene anche usare un senso obliquo. Tenete presente che, se si usa il prodotto in altre stagioni ci vorrà del tempo in più.
Alla fine sciacquare bene i pezzi e asciugarli con carta assorbente, basta usare asciugoni o simili, per evitare che si formino macchie.
I risultati ottenuti da me sono quelli che vedete nelle foto sotto, tempo complessivo di trattamento circa un'ora e mezza.

La mascherina del drive è stata ribaltata per meglio consentire
 il paragone con l'immagine precedente, si noti che è stata
trattata solo una metà
Questo è il risultato migliore,
colori molto vicini all'originale

AVVERTENZA! chi vi scrive non prende alcuna responsabilità sull'uso dei prodotti citati e sulla loro combinazione, quindi chi segue la procedura citata nel mio post lo fa a suo rischio e pericolo e con la sua esclusiva responsabilità.

domenica 30 giugno 2013

RETROGAMING ---------- The cloNES war



Il mercato delle console di giochi è stato interessato, dai tempi della Atari Pong, dal fenomeno dei cosiddetti "cloni", ovvero di console simili a quelle originali ma vendute ad un prezzo minore (e spesso con minori qualità, durata e prestazioni).
A parte alcuni produttori, anche italiani, il grosso del fenomeno è nato e cresciuto in estremo oriente, particolarmente in Cina, Taiwan, ecc., cosa comunque comune anche ad altri prodotti, come i computer. Direi comunque che il mercato dei cloni, inizia proprio dalle console, nascendo nei primi anni '70 con i modelli successivi al primo di Magnavox Odyssey e Pong, grazie alla loro semplicità di progettazione (1). Da qui si è creata poi una base di conoscenze utili per aggredire il mercato dei PC a partire dagli anni '80.
Va precisato che il generale fenomeno dei cloni si capisce meglio individuando alcune categorie:


Una NES originale
Un clone (in senso stretto) NES
  1. I cloni in senso stretto, che effettivamente fanno le stesse cose degli originali
  2. I "falsi" che sono prodotti di aspetto simile ad altre ma che, di solito, hanno prestazioni di prodotti di tipo inferiore.
    Una falsa SNES
  3. le "repliche" che sono prodotti che vengono 
  4. La replica di uno ZX80
  5.  progettati in modo da replicare, appunto, il più possibile le caratteristiche estetiche e le prestazioni dei prodotti originali, comunque i produttori manifestano apertamente questa intenzione. A differenza delle categorie precedenti in genere riguardano oggetti non più in produzione, piuttosto rari e di valore. Per quanto riguarda le console, al momento non mi risultano cloni di questo tipo.
  6. Rievocazione dell'Atari 2600
  7. Le "rievocazioni", che sono rivisitazioni di prodotti ormai fuori commercio, in grado di fare le stesse cose con qualche aggiornamento, hanno spesso un aspetto che richiama quello dell'oggetto rievocato.
In questo post mi concentro sui cloni della console NES (Nintendo Entertainement System), fu la console che salvò questo mercato dopo la crisi del 1983, fu presto clonata ed i cloni vengono ancora oggi prodotti e venduti nelle fogge più svariate, anzi ora non si fa neanche più cenno alla console originale, spesso vengono venduti come computer per bambini o come console ultraeconomiche.
Nella prima fase i cloni avevano lo stesso aspetto dell'originale, come si vede dalle foto sopra, ma col tempo vennero anche messi in vendita dei veri e propri falsi, in pratica l'aspetto esterno era quello di una console superiore, come la falsa SNES della foto qui sotto, ma l'elettronica era sempre NES.

Perchè avveniva questo? In genere le console "vere" costavano molto e non tutti potevano permetterselo, aggiungiamo che spesso la richiesta veniva fatta da ragazzini poco esperti e i genitori potevano farla passare per vera.
Ma non avvenne solo questo, la console originale, nella versione Famicom per il mercato asiatico, poteva accettare l'uso di una tastiera e persino di un floppy drive (2), poteva anche essere programmata con un BASIC simile a quello Microsoft, il Family Basic.
Tuttavia non era possibile clonare una unità floppy in modo economico, quindi cominciarono ad uscire sul mercato dei cloni con una aspetto da home computer, ma privi di capacità di salvare o caricare dati, come in foto

Dal sito compvter.it, la cartuccia inserita è una multigioco
Si noti che vengono clonati i joypad della PS1, tutta l'elettronica è sotto la tastiera, esistono anche versioni che "falsificano" PS2, Sega Megadrive ed ultimamente persino WII con i relativi accessori (3).
A questo punto a qualcuno verrà la curiosità di sapere com'è elettronica di questi cloni, ebbene, i primi cloni usavano quasi la stessa elettronica originale, in quanto molte ditte cinesi fornivano i produttori attraverso il circuito del cosiddetto "outsourcing", in pratica la maggior parte del processo produt-tivo avveniva all'esterno della ditta, che si occupava dell'assemblaggio finale o addirittura, come faceva la Sinclair o in alcuni casi l'Olivetti, si limitavano a fornire i progetti e mettere il marchio.
Una svolta si ebbe probabilmente quando uscì il Game Boy, che è una NES adattata a portatile, la grande miniaturizzazione e l'uso sempre dell'outsourcing consentirono di creare parti elettroniche ridotte al minimo e fortemente standardizzate, come quella nelle foto qui sotto:

Balza all'occhio il fatto che non si vedano microchip, controller o altro, solo qualche componente elettronico, in realtà tutta l'elettronica è concentrata in un chip sistemato nella schedina centrale e sigillato con uno "sputo" di plastica. Con pochi cambiamenti vedremo le stesse schedine all'interno della gran parte dei cloni NES più economici.
In effeti questa è la cosiddetta elettronica "NES in a chip". E' un modo di costruire che certo consente molti risparmi, ma il chip è così poco protetto che facilmente un pò d'aria può infilarsi sotto la protezione, rendendo il chip, e quindi la console, inutilizzabile.
Ecco qui un catalogo con l'elenco dei cloni NES e dei falsi venduti da un produttore cinese:




Infine alcune note tecniche:
  1. tutti i cloni NES che ho visto usano la tensione a 9v con POSITIVO ESTERNO, fate attenzione quindi se non usate un alimentatore a corredo con il prodotto.
  2. usate preferibilmente l'uscita video-audio, è nettamente migliore, naturalmente bisogna procurarsi un cavetto adatto, a corredo di solito si trova solo un cavetto RF
  3. I cloni NES e quelli Famicom usano cartucce diverse, ma è possibile usare un adattatore che spesso è fornito a corredo dei cloni NES per usare le cartuccce Famicom (sono quelle gialle e più piccole), la cosa è possibile perché, naturalmente, i produttori di cloni non usano protezioni regionali.
Dal punto di vista collezionistico è facile procurarsi questi esemplari, persino nuovi si possono trovare a 10-20 euro, magari i cloni più datati, con elettronica simile all'originale, si trovano su ebay a prezzi comunque ragionevoli.

(1) http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_delle_console_per_videogiochi_(prima_era)
(2) http://it.wikipedia.org/wiki/Famicom_Disk_System
(3) http://www.youtube.com/watch?v=LtWD33N4xzI

sabato 18 maggio 2013

SCUOLA ---------------------- RATEI E RISCONTI (3)


In questo post si mostrerò le rilevazioni in PD relative ai due esempi dei precedenti post (1) e (2), che entrambe prendono il punto di vista di chi paga, verranno esaminate anche le rilevazioni dal lato di chi riscuote.
Incominciamo dall'esempio 1, che riguardava un risconto attivo su un premio assicurativo:
DATA CODICE  CONTO                                             DESCRIZIONE                DARE           AVERE
31/12     0000     RISCONTI ATTIVI                   Risconto dal 1/1 al 10/6 n+1       883,98
31/12     0000     ASSICURAZIONI                     Risconto dal 1/1 al 10/6 n+1                             883,98

Nell'articolo vengono omessi i codici, in quanto variano a seconda del piano dei conti usato.
Il precedente è l'articolo che scrive l'impresa che paga il premio assicurativo, l'impresa che riscuote il premio dovrà rilevare un risconto su un ricavo, quindi rileverà un risconto passivo, questo:

DATA CODICE  CONTO                                            DESCRIZIONE                  DARE        AVERE

31/12     0000     PREMI SU ASSICURAZIONI   Risconto dal 1/1 al 10/6 n+1       883,98
31/12     0000     RISCONTI PASSIVI                  Risconto dal 1/1 al 10/6 n+1                            883,98


Passiamo ora all'esempio 2 , che riguardava un rateo passivo su interessi passivi:

DATA CODICE  CONTO                                           DESCRIZIONE                   DARE        AVERE
31/12     0000     INTER. PASSIVI SU MUTUI   Rateo dal 10/6 al 31/12 n            883,98
31/12     0000     RATEI PASSIVI                        Rateo dal 10/6/ al 31/12 n                                 883,98

Il precedente è l'articolo che scrive l'impresa che paga gli interessi, l'impresa che riscuote gli interessi dovrà rilevare un rateo su un ricavo, quindi rileverà un rateo attivo, questo:

DATA CODICE  CONTO                                           DESCRIZIONE                   DARE        AVERE

31/12     0000     RATEI ATTIVI                           Rateo dal 10/6/ al 31/12 n          883,98
31/12     0000     INTER. ATTIVI SU MUTUI      Rateo dal 10/6 al 31/12 n                                 883,98

Se che legge avrà trovato utili questi post potrà segnalarlo con i +1 o/e suoi commenti.



martedì 14 maggio 2013

RETROCOMPUTING ---- MARZAGLIA MON AMOUR

Finalmente ho potuto trovare il tempo ed il modo di visitare questa famosa fiera dell'usato, dedicata all'elettronica in generale, anche se nacque qualche anno fa per i radioamatori, ancora adesso viene gestita dall'ARI  di Modena.
Mi ha seguito tutta la famiglia, anche perchè questo era il regalo concordato con la mia dolce consorte per il mio 50' compleanno, sperando che non debbano passare altri 50 anni per il prossimo appuntamento!
Dato che occorreva fare 1400 km tra andata e ritorno, abbiamo deciso di unire una visita a Modena e Bologna, siamo partiti venerdì pomeriggio, ed abbiamo pernottato la prima sera a Modena, vicino all'Accademia.
Malgrado le brutte previsioni del tempo alle prime luci dell'alba sono partito per Marzaglia, sotto la pioggia, rimanendo in fila per entrare nel parcheggio per un pò.
Nel frattempo la pioggia smette, la fila si smaltisce ed e posso parcheggiare a poche decine di metri dall'ingresso al mercatino.
Allora è vero, durante la fiera non piove!


Il primo luogo da visitare è una serie di bancarelle poste su piu' file al lato sinistro entrando, quando sono passato la prima volta c'erano vari espositori che stavano ancora allestendo, visto che la pioggia era finita da poco.
L'ingresso, sulla sinistra si nota la prima area di esposizione. Sono le 7.00 circa















Una fila di espositori , da queste parti ho acquistato vari pezzi.
Un espositore con roba interessante, in primo piano un Apple IIC, tutti i collezionisti lo noteranno, ma solo uno lo acquisterà a fine giornata, pagandolo piuttosto caro, a giudicare dall'aspetto molto ingiallito. 


L'ingresso alla seconda area espositiva, in prevalenza dedicata ai radioamatori, con qualche espositore di Hi Fi


Arrivano ancora espositori ma la fila di bancarelle è già lunga, poco più avanti c'è la terza area, di nuovo con veri generi di mercanzia, sono le 8.30. Sulla destr in primo piano c'è l'unico espositore con roba cinematografica abbastanza interessante

In questa fila c'era l'espositore del 64 sx, pure molto notato, chiedevano 200 euro! Più avanti c'era quello con cui ho scambiato roba mia con libri spectrum ed altri oggetti.

Molte radio d'epoca

Ed anche roba militare, frutto credo di varie aste fatte dal Ministero della Difesa.
Verso le 10.30 ho fatto un ultimo passaggio nella prima area espositiva, trovando del materiale astronomico.
Un'ultima chicca, un espositore veramente particolare

Per finire un resoconto degli oggetti acquistati, solo un paio forse hanno dei problemi, la stampantina spectrum e l'interfaccia modem msx, di particolare pregio il supernintendo in scatola e la cartuccia simon's basic, oltre al motorino per telescopio in alto a sinistra. 








lunedì 6 maggio 2013

SCUOLA ----------------------- RATEI E RISCONTI (2)



Come promesso ecco un esempio di rateo, basato ancora su una proporzione.
ESEMPIO (2)  una azienda ha sottoscritto un contratto di mutuo, con due scadenze : 10/6 e 10/12 di ogni anno. ogni rata comprende interessi per euro 1000 (tralascio come sono stati calcolati gli interessi  per ogni rata), il pagamento in questo caso è posticipato
In questo caso ricorre ancora la condizione (a), vi è un servizio che ha come base una durata temporale. Bisogna ora vedere in quale periodo di tempo si verifica la condizione (b), nel quale si dovrà calcolare un rateo.
A questo punto è utile vedere questo disegno:
I sacchetti indicano le epoche di pagamento, il 10/12 dell'anno n ed il 10/6 dell'anno n+1, in particolare il primo pagamento riguarda il periodo indicato dal rettangolo rosso, nel quale non ricade la data del 31/12 e quindi non si verifica la condizione (b), in questo caso non si effettua alcun calcolo.
Il secondo periodo, dal 10/12, fino al 10/6 dell'anno successivo n+1, epoca di pagamento,  comprende la data del 31/12, quindi si verifica la condizione (b).
Tuttavia il periodo di tempo dal 10/12 al 31/12 è stato già utilizzato dall'azienda, dato che questa ha usato i soldi del mutuo per i suoi investimenti, ma non ha ancora pagato i relativi interessi, quindi questo periodo è indicato dal rettangolo verde che indica il periodo dove calcolare la quota di costi da aggiungere al conto economico. Questo è il motivo per cui i ratei sui pagamenti sono passivi, ovviamente, all'opposto, i ratei sulle riscossioni sono attivi.
Il periodo dal 31/12 al 10/6/n+1 non riporta alcun colore perchè questo periodo non appartiene all'esercizio che finisce il 31/12/n e quindi non è stato neanche utilizzato dall'azienda.
Di solito il calcolo si fa in giorni, secondo l'anno civile di 365/366 giorni, con la durata dei mesi secondo il calendario, inoltre si salta il giorno iniziale e si comprende il giorno finale, perciò si farà così:
dal 10/12/n al 31/12 sono 21 giorni (si esclude il 10/12)
Occorre anche sapere la durata di tutto il periodo dal 10/12/n al 10/6/n, applicando lo stesso metodo si ottiene un totale di 181 giorni.
Ora abbiamo tutti i dati e possiamo costruire la seguente proporzione, in quanto si ritiene che il servizio sia proporzionato appunto al tempo.
DURATA TOTALE   :     DURATA RISCONTO   =    IMPORTO TOTALE   :   RISCONTO
        181                    :                     21                  =           1000                      :           X

           1000 x  21
X =     ------------   =   116,02 euro
                 181 

In bilancio avremo questa rappresentazione:
                                                STATO PATRIMONIALE                                           
ATTIVO                                                                                                  PASSIVO      
                                                                      Ratei passivi                       116,02          

                                                CONTO ECONOMICO                                               
COSTI                                                                                                    RICAVI         
interessi passivi           1116,02                                                                                     

L'importo degli interessi comprende per intero la 1' rata di 1000 euro, piu' la parte della 2' rata di competenza dell'esercizio.
Avrete notato che l'importo totale dei costi non cambia, è sempre di 1116,02, questo perchè i costi di competenza vanno sempre dal 10/6 al 31/12, non importa quando viene effettuato il pagamento.
Il prossimo post si occuperà ella parte relativa alle rilevazioni in PD, relative ai due esempi citati, quindi è riservata agli studenti delle classi terze e successive.

sabato 27 aprile 2013

SCUOLA ----------------------- RATEI E RISCONTI (1)

Il tempo ed il denaro sono i due elementi principali di questo post
L'argomento di questo post  è stato spesso difficile per chi studia l'economia aziendale, quindi ho ritenuto di dividerlo in tre parti, nelle prime due volta tratterò l'argomento dal punto di vista del calcolo, cosa utile nelle classi prima e seconda degli ITC e ITP, l'ultima volta tratterò la parte contabile, utile nella terza classe.
Innanzitutto sia i ratei che i risconti si verificano in queste due condizioni:
a) un'azienda ha in corso un contratto che prevede un pagamento o riscossione di un servizio proporzionato al tempo, per esempio affitti, canoni di leasing, canoni di manutenzione, assicurazioni, ecc.
b) tra l'inizio e la fine della durata del contratto (se il contratto prevede un solo pagamento) o tra due pagamenti successivi finisce il periodo amministrativo, che normalmente avviene il 31/12.
Il periodo di tempo (e solo quello) in cui si hanno entrambe le condizioni è quello in cui occorre effettuare il calcolo.
A questo punto occorre sapere se il pagamento avviene all'inizio (anticipato) od alla fine (posticipato) del periodo in questione. Se il pagamento è anticipato avremo sempre un risconto, se il pagamento è posticipato avremo un rateo.
ESEMPIO (1)  una azienda ha sottoscritto un contratto di assicurazione auto, con due scadenze : 10/6 e 10/12 di ogni anno. ogni rata è di euro 1000, il pagamento in caso di assicurazioni è sempre anticipato
In questo caso ricorre la condizione (a), vi è un servizio che ha come base una durata temporale. Bisogna ora vedere in quale periodo di tempo si verifica la condizione (b), nel quale si dovrà calcolare un risconto.
A questo punto è utile vedere questo disegno:
I sacchetti indicano le epoche di pagamento, il 10/6 ed il 10/12 dell'anno n, in particolare il primo pagamento riguarda il periodo indicato dal rettangolo rosso nel quale non ricade la data del 31/12 e quindi non si verifica la condizione (b), in questo caso non si effettua alcun calcolo.
Il secondo periodo, dal 10/12, dove avviene il pagamento, fino al 10/6 dell'anno successivo n+1 comprende la data del 31/12, quindi si verifica la condizione (b).
Tuttavia il periodo di tempo dal 10/12 al 31/12 è stato pagato ed utilizzato dall'azienda.
Rimane il periodo dal 1/1/n+1 al 10/6/n+1, cioè il rettangolo verde, questo periodo non appartiene all'esercizio che finisce il 31/12/n quindi il relativo costo, anche se è stato già pagato, deve essere escluso dal totale dei costi. Questo è il motivo per cui i risconti sui pagamenti sono attivi, ovviamente, all'opposto, i risconti sulle riscossioni sono passivi.
Di solito il calcolo si fa in giorni, secondo l'anno civile di 365/366 giorni, con la durata dei mesi secondo il calendario, inoltre si salta il giorno iniziale e si comprende il giorno finale, perciò si farà così:
dal 1/1/n+1 al 31/1/n+1 sono 30 giorni (si esclude il 1/1)
dal 1/2 al 28/2 sono 28 giorni, a marzo sono 31 giorni, ad aprile 30, a maggio 31, a giugno dal 1 al 10 sono 10 giorni (si comprende il giorno finale), il totale dei giorni fa 160.
Occorre anche sapere la durata di tutto il periodo dal 10/12/n al 10/6/n, applicando lo stesso metodo si ottiene un totale di 181 giorni.
Ora abbiamo tutti i dati e possiamo costruire la seguente proporzione, in quanto si ritiene che il servizio sia proporzionato appunto al tempo.
DURATA TOTALE   :     DURATA RISCONTO   =    IMPORTO TOTALE   :   RISCONTO
        181                    :                     160                  =           1000                      :           X

           1000 x  160
X =     ------------   =   883,98 euro
                 181 

In bilancio avremo questa rappresentazione:
                                                STATO PATRIMONIALE                                       
ATTIVO                                                                                                  PASSIVO 
Risconti attivi                        883,98                                                                           

                                                CONTO ECONOMICO                                           
COSTI                                                                                                    RICAVI      
Assicurazioni                      1116,02                                                                            

L'importo delle assicurazioni comprende per intero la 1' rata di 1000 euro, piu' la parte della 2' rata rimasta di competenza dell'esercizio.
La prossima volta verrà esposto un esempio di rateo.