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sabato 15 settembre 2018

SCUOLA -- FILOSOFIA --- BISOGNI E INTELLIGENZA ARTIFICIALE

A.I. - Intelligenza Artificiale.png
Immagine del protagonista del film "AI: Intelligenza Artificiale"

Mentre la cultura di massa mostra segni di insofferenza verso qualunque tipo di diversità, non solo etnica, ma anche verso gli anziani, donne, diversamente abili, per citarne alcuni, una sfida forse ancora più grande si sta affacciando. Ormai sia l'hardware delle macchine di calcolo, sia il software, cioè i loro programmi, stanno diventando così sofisticati da simulare in modo sempre più completo e preciso la mente umana. Secondo molti, compresi scienziati importanti come Steven Hawking, si arriverà alla completa sostituzione degli umani in tutte le loro attività produttive. Stiamo vedendo, in effetti, che già nella guida di veicoli, nel riconoscimento facciale, nella soluzione di molti problemi di elaborazione di grandi masse di dati la IA si stia mostrando più capace degli umani, e quindi la domanda è appunto se le "Macchine" ci renderanno inutili.
La risposta io credo che la conosciamo già, senza esserne spesso consapevoli, almeno possono saperla coloro che studiano l'economia, già al livello più elementare.
La risposta si trova nei presupposti generalmente accettati dagli studiosi di economia e psicologia e in particolare nella definizione di bisogno e nelle sue caratteristiche.
Il bisogno, cioè la sensazione di disagio per la mancanza di qualcosa, è alla base dell'economia, se non avessimo bisogno di nulla non ci sarebbero scambi e quindi niente economia.
Un lupo grigio, da cui discendono
 i cani (da Wikipedia)
I bisogni umani, però, sono diversi da quelli animali, questi hanno un insieme di bisogni fisso, legato alla propria fisiologia, corrispondono a quelli che chiamiamo bisogni primari, ma gli umani ne hanno altri, i cosiddetti bisogni secondari, questi sono illimitati, sono quindi potenzialmente infiniti.
Lo vediamo ogni giorno che questa caratteristica è vera, nascono continuamente nuovi bisogni che prima semplicemente non esistevano, come quello di chattare col telefonino, andare al mare, comprare oggetti on line, avere assistenza per gli anziani soli, potrei continuare, ma mentre elenco questi bisogni ne nascerebbero ancora altri!
Per ogni bisogno nasce di conseguenza un'attività da compiere per soddisfarlo, spesso anche un nuovo tipo di bene ed è chiaro che mentre una eventuale Intelligenza artificiale riuscisse a soddisfare i bisogni già noti, nel frattempo dovrebbe imparare a soddisfare quelli nuovi e, nel frattempo, occorrerebbe per forza che siano gli uomini ad operare.
Si tratta di una riedizione del paradosso di Achille e la tartaruga,
laddove la IA, pur più efficace degli uomini, non riuscirà mai a raggiungere la piena soddisfazione di qualunque bisogno umano.