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venerdì 10 giugno 2011

FILOSOFIA ------------------ UN SIMBOLO LAICO

Qualche tempo fa un imam, una specie di dottore della legge coranica, sollevo' il problema della esistenza, in vari uffici pubblici, aule scolastiche, ecc., del crocifisso, fissato ad una parete in modo da essere visibile a tutti. Ritenendolo un simbolo esclusivamente cattolico, ne richiese la rimozione perche' quei locali erano usati anche da persone non di culto cattolico. Si verifico' una convergenza con le tesi dei cosiddetti laici, intesi come antagonisti dei religiosi, che chiesero anche loro la rimozione per gli stessi motivi. Nel fronte opposto si disse che il crocifisso rappresentava il cristianesimo che era una delle basi della cultura italiana ed europea. In realta' esiste una risposta che credo sia piu' forte e convincente della semplice tradizione, e sta scritta proprio nei Vangeli, in particolare mi riferiro' a Marco, dal versetto 11.15 in poi. In questa parte del Vangelo Gesu' e' per l'ultima volta a Gerusalemme come mortale, per prima cosa "..... Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare coloro che vendevano e compravano nel tempio; rovesciò le tavole dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombi; e non permetteva a nessuno di portare oggetti attraverso il tempio. E insegnava, dicendo loro: "Non è scritto: "La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti?" Ma voi ne avete fatto un covo di ladroni". Come conseguenza "I capi dei sacerdoti e gli scribi udirono queste cose e cercavano il modo di farlo morire. Infatti avevano paura di lui, perché tutta la folla era piena d'ammirazione per il suo insegnamento." Notiamo che qui Gesu' impone una prima separazione tra economia e religione, una cosa che ben pochi avevano proposto, gia' questa rappresentava un duro colpo per il potere religioso, abituato a gestire molto denaro, una cosa attualissima, basti pensare allo scandalo dello IOR. Ma finora il Sinedrio, per quanto orientato a uccidere Gesu', non ha ancora il potere di farlo. Il giorno dopo Gesu' e' di nuovo al tempio e stavolta ".... i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani..... Gli mandarono alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo con una domanda. Essi andarono da lui e gli dissero: "Maestro, noi sappiamo che tu sei sincero, e che non hai riguardi per nessuno, perché non badi all'apparenza delle persone, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito, o no, pagare il tributo a Cesare? Dobbiamo darlo o non darlo?" Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: "Perché mi tentate? Portatemi un denaro, ché io lo veda". Essi glielo portarono ed egli disse loro: "Di chi è questa effigie e questa iscrizione?" Essi gli dissero: "Di Cesare". Allora Gesù disse loro: "Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio". Ed essi si meravigliarono di lui." Stavolta viene separato il potere temporale da quello religioso, qualcosa di assai piu' eversivo perche' riguardava non soltanto l'autorita' religiosa di Israele, ovvero il Sinedrio, ma anche l'autorita' di Roma, ovvero Ponzio Pilato, governatore della Giudea. Anche a Roma, infatti, potere religioso e temporale erano commisti, stavolta con prevalenza del potere temporale, in quanto era l'Imperatore che faceva nominare il sommo sacerdote pagano. Ora era interesse anche di Roma eliminare questo pericoloso sovversivo. L'intervento di Roma e' decisivo, sara' Ponzio Pilato a guidare dietro le quinte l'operato del Sinedrio fino alla morte di Gesu'. Anche in epoche successive verra' chiesto ai cristiani di offrire sacrifici al "genio dell'imperatore" ovvero alla unione del potere temporale e religioso pagano, cosa che i cristiani in gran parte non faranno a prezzo della vita.
Ricapitoliamo, Gesu' mori' perche' soprattutto ha propugnato due principi, separazione tra religione e economia, separazione tra religione e Stato, soprattutto il secondo e' alla base dello Stato laico, che non deve dipendere dal potere religioso per poter garantire la pacifica convivenza tra persone di religioni e culture diverse. In conclusione Gesu' non e' solo un martire religioso, ma e' proprio il primo martire laico e la presenza del Crocefisso, che appunto visualizza il suo martirio, e' un doveroso omaggio a colui che per primo  mori' per le sue attualissime idee che ancora oggi guidano l'operato di tutti gli Stati liberali.