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giovedì 4 novembre 2010

FILOSOFIA ----------------- DIO UN ATTO UNICO?

Partendo dal mio precedente post filosofico, oggi voglio specificare meglio questa idea, facendo presente che la nostra cultura non e' tanto adeguata a trattare concetti relativi ad un "atto", ovvero una azione, che prescinda da un agente.
Comunque, nel mio post precedente ho gia' specificato alcune cose relative a questo atto che sarebbe Dio:
  • E' un atto che si compie una sola volta (ecco perche' ironicamente lo si puo' definire atto unico)
  • Fa essere tutte le cose, quindi, logicamente, esso e' causa e non effetto di ogni ente.
Dato che questo atto crea tutto, compreso lo spazio ed il tempo, prescinde da esso, cioe' e' trascendente, ed e' ovviamente atemporale, quindi si compie in un eterno presente, insomma, la creazione sta avvenendo ora, ed ovviamente sta avvenendo dappertutto. Altro aspetto importante riguarda la sua onnipotenza, che non esiste. Infatti il concetto di onnipotenza e' la "possibilita'" di fare tutto, ma qui si parla di un atto che "fa" tutto, quindi non e' applicabile, cosi' come non ha senso porsi questioni su essa. Dunque qualunque cosa che l'Atto fa la sta facendo, quel che non e' fatto non sara' mai fatto. Anche le questioni riguardanti la preveggenza, il destino, ecc. non hanno senso, esse presuppongono un ente che conosca "prima" che le cose accadano, ma qui non abbiamo ne' un ente, ne' un "prima".
Mi piace 'sta idea, toglie un sacco di problemi di mezzo, e' elegante e semplice, ha un certo fascino, e soprattutto rispetta in pieno il cosiddetto "rasoio di Occam" che prevede che quanto piu' un ragionamento ha pochi presupposti ed e' semplice, tanto piu' e' vicino alla realta' delle cose.

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