Per prima cosa e' bene specificare che la parola ha piu' significati, questi mi vengono in mente:
- Essere come sostantivo significa in pratica ente, qualcosa che esiste, nel senso comune del termine, ad esempio essere umano, oppure nel modo di dire "e' un essere spregevole", ecc.
- Essere (verbo) come stato, per esempio "o sono qui", oppure "io sono impiegato del Tesoro", ecc.
- Essere (verbo) come atto di essere, per esempio "Dio c'e'?"
Per il momento non polemizzo con questa idea, ma essa ha comunque influenzato l'idea che si ha di Dio, cioe' del creatore, che viene ancora inteso come un ente, l'ente supremo che fa essere tutto il resto.
Il problema e' che questa idea non impedisce di pensare che Dio, essendo anche lui un ente, non si differenzia in fondo dal resto del creato, e puo' sempre porsi la domanda, "Ma Dio chi o cosa lo ha creato?"
Se si decide di isolare del tutto il terzo significato dal primo, si puo' arrivare ad intendere l'essere come un atto sempre uguale per tutte le cose, nel senso che tutte le cose sono, non solo, ma questo atto e' immutabile, ed e' eterno, perche' nulla viene dal non essere, ne' puo' tornarci.
Abbiamo dunque qualcosa di eterno, immutabile, che fa essere tutte le cose, non e' un ente, e' un atto, l'atto di essere. Se imponiamo a questo atto il nome di Dio troviamo che questa idea non consente di attivare una serie infinita, se ci chiediamo "Cosa fa l'atto di essere?" dobbiamo ammettere che questa cosa sia, quindi si torna all'essere come atto fondante e primario, non superabile.
Cio' mi porta a definire Dio non come un ente, ne' come creatore, ma come Creazione intesa come atto di creare, o di far essere, un atto unico senza intervalli.
L'unica osservazione che mi sento di fare
RispondiEliminae' sul finale. D'accordo che l'assoluta
alterita' di Dio, il suo essere l'Essere,
non ammette il pensarlo al pari di un
ente creato. Invece ritengo che identificarlo
con la Creazione o nell'atto unico sia
altrettanto, diciamo cosi', potenzialmente
fuorviante perche' annullerebbe l'alterita'
riportando Dio non solo su piano dell'ente
ma *immanente* al tutto, il passo da li
al panteismo e' brevissimo. Ecco perche',
a mio parere, non solo e' possibile ma
giusto dire che Dio e' ente, poiche'
esiste, anzi E', ma sempre tenendo presente
l'assoluta alterita' di un ente che possiede
totalmente l'atto per cui E', in quanto
e' l'Essere.
Ciao e complimenti per la spartanita' :)