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giovedì 5 maggio 2022

FILOSOFIA --- "L'altro posto", LA GENIALITA' DI UN SEMPLICE TELEFILM.

 




I due protagonisti 

IL TELEFILM
Tempo fa ho visto la serie "Ai confini della realtà", serie classica degli anni '60, molto particolare per le sue trame surreali e piene di spunti di riflessione, ma in particolare una mi ha colpito, la puntata "L'altro posto" di cui si vede una immagine qui sopra.
Essendo vecchia molti non la conosceranno, dato che dovrò fare uno spoiler, vi invito a vederla prima di proseguire nella lettura, dura una mezz'ora e si trova liberamente su youtube.
Il protagonista muore all'inizio della puntata, vabbè, tanto è ambientata nell'aldilà, ma è un aldilà molto particolare, il protagonista, pur essendo un ladro e anche assassino, si ritrova in una suite imperiale di un albergo di lusso, riservata a lui. E' pieno di soldi, circondato da "femmine" (poi spiego perché le chiamo come le chiama il protagonista) inoltre, essendo un giocatore compulsivo, sta sempre al casinò dove vince somme favolose.
Unico problema, solo lui e la sua guida sono esseri "veri", tutti gli altri sono solo "scenografie", come vengono definite nel telefilm, che quindi non sono esseri umani, ovvero uomini o donne.
La cosa inizialmente non disturba il protagonista, ma dopo un mese di questa vita, nella quale tutti i suoi bisogni e desideri materiali , ma solo quelli, vengono soddisfatti, non ne può più di stare in quello che ritiene il Paradiso. Al momento di chiedere il trasferimento appunto nell'"Altro posto" avviene il ribaltamento, il finale a sorpresa, la guida gli dice che lui all'"Altro posto" c'è già!
In pratica l'Inferno può essere un posto molto diverso da come lo immaginiamo, direi troppo confortevole! Pensate ai terroristi islamici che hanno ucciso tante persone nei vari attentati, magari sono in quello che sarebbe il Paradiso islamico promesso loro da sedicenti imam, pieno di "femmine", cibo e acqua, in un'oasi tutta per loro, ma dopo tutti questi anni si stanno ormai annoiando in modo insopportabile. 
Le sbarre dell'inferno sarebbero così fatte da noi stessi, da ciò che ci ha distratto dal cercare il vero bene.


COMPATIBILITA' CON L'INFERNO CRISTIANO
Ma questo "Altro posto" cosa avrebbe a che fare, per esempio, con l'Inferno cristiano?
Riflettiamo un attimo, chi ha vissuto per tutta la vita cercando solo soddisfazioni materiali, ignorando o anzi usando le altre persone, viste come oggetti da usare per i propri fini, in questo ipotetico inferno perché dovrebbe avere a che fare con esseri reali? Una delle caratteristiche dell'inferno cristiano è infatti l'estrema solitudine, l'egoismo estremo infatti porta a concentrarsi solo su se stessi e sulla propria sofferenza, lasciando fuori dal proprio essere sia gli altri che DIO.
Un'altra caratteristica è il "fuoco". ma per fuoco si intende qualcosa che viene dall'interno del proprio essere, una inquietudine insaziabile, un "bisogno di avere bisogno" che nel nostro mondo plachiamo soddisfacendo i nostri bisogni temporanei, anche facendo cose strane come scalare montagne o buttandoci nel vuoto col paracadute, ma che nell'aldilà non può essere placata dalle "scenografie" generate da noi stessi.

IL PARADISO
Per contrasto si può comprendere che il Paradiso, come troviamo scritto in vario modo nei libri sacri, è la liberazione dal "fuoco", ovvero dal bisogno, ma anche la comunione con gli altri e con DIO che è quello che veramente placa il nostro essere.