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venerdì 8 febbraio 2013

RETROCOMPUTING ---- RESTAURO DI UNA SCATOLA

 In questo post mostrerò alcune tecniche di restauro che ho adottato per riportare a condizioni accettabili una scatola, nel caso particolare è quella che conteneva l'ultime versione commercializzata del Commodore 64, la versione G, che uscì nei primi anni '90 del secolo scorso. Le tecniche usate, ancora da perfezionare, sono applicabili anche a scatole per altri oggetti. E' evidente che deve valere la pena fare il restauro di una scatola, si deve trattare di qualcosa di interessante dal punto di vista storico o collezionistico, infatti è necessario del tempo ed una discreta pazienza.
Innanzitutto ecco la scatola non appena venutone in possesso, insieme a tutto il resto del lotto.

Come si vede è in condizioni cattive, manca del materiale, in particolare i flap e la chiusura sinistra, ed anche una parte del disegno, inoltre, anche se non si vede, manca una scatolina che conteneva alcuni accessori, inoltre la scatola aveva i bordi irregolari ed era presente un pò ovunque perdita di colori dovuta a sfregamento. 




L'altro lato era pieno di nastro adesivo, poi asportato pazientemente con l'uso di un phon per rammollire l'adesivo del nastro, ma può aiutare anche lo spray sciogli adesivo appropriato, sopratutto se il nastro è di carta.

Per fortuna, quando ho comprato questo oggetto, erano presenti tutti gli accessori ed i manuali ed anche i polistiroli erano in ottimo stato; ovviamente il computer era funzionante. 
Per il restauro ho seguito alcune indicazioni date dall'esperienza.

  1. Evitare l'uso di nastro adesivo, l'unico posto dove li adopero spesso sono i bordi, per evitare ulteriori danni e/o strappi, va usato comunque nastro adesivo supertrasparente e resistente al cambiamento di colore ed al tempo.  
  2. Usare colla vinilica, meglio ancora se mescolata con colla da parati che ne evita lo sfarinamento col passare del tempo.
  3. Per integrare le parti mancanti è bene usare cartone dello stesso tipo di quello mancante, meglio ancora se proveniente da scatole analoghe dello stesso periodo, in modo da non rendere evidenti differenze di ingiallimento naturale dovuto al tempo.
  4. L'uso della stampante ink jet per stampare i disegni mancanti va bene, ma attenzione ad usare se possibile inchiostri di lunga durata.
  5. I pennarelli vanno bene solo se hanno un colore molto simile a quello d integrare, vanno usati su parti con colore omogeneo. non vanno molto bene sui disegni molto particolareggiati.
  6. Fare gli interventi un pò per volta, non avere fretta, occorre prima fermare i punti critici della scatola e poi procedere a mano a mano che si ottiene il consolidamento e la riparazione.
  
Ecco la scatola al termine degli interventi, come si vede sono stati reintegrati i flap usando del materiale dell stesso tipo, la tinta bianca omogenea di questa zona, come verificato dalle immagini su internet, ha reso più facile il lavoro.













La scatolina degli accessori è stata totalmente ricreata da zero, basandomi sulle immagini su internet.
Tutte le zone dove era presente perdita di colore sono state ripassate con pennarelli



Infine una parte mancante della scatola è stata reintegrata con una "toppa" in cartone dello stesso tipo, su cui è stato incollato il foglio con la riproduzione fatta con stampante ink jet del disegno, quest'ultimo è stato ottenuto scansionando l'altro lato intatto della scatola e correggendo i difetti. In questo caso è stato necessario usare un pò di nastro adesivo per tener fermi e combacianti i bordi.
Notare che la parte strappata è stata regolata in modo da facilitare la coincidenza con i bordi della "toppa".





Diciamo che almeno stavolta non ho fatto il "rompiscatole", semmai il contrario :-).